LA GIUSTA CAUSA - STESSO LAVORO STESSI DIRITTI

COSTITUZIONE DEL
COMITATO PER IL SI’

AL REFERENDUM SULL’ARTICOLO 18
DELLO STATUTO DEI LAVORATORI
ZONA SUD-OVEST (CORSICHESE)
PROVINCIA DI MILANO

Il 15 giugno 2003 i cittadini italiani saranno chiamati ad esprimersi su una questione che non solo riguarda la libertà e la dignità del lavoro, ma che caratterizza e definisce modi e qualità della convivenza civile.

La libertà di licenziamento è un fatto di vera barbarie che fonda i rapporti sociali sull’arbitrio e nega i principi costituzionali di difesa dei soggetti più deboli.

Oggi la tutela da questo arbitrio riguarda solo una minoranza di lavoratrici e lavoratori dipendenti – il 95% delle imprese e il 64% dei lavoratori ne sono privi – e questo determina una condizione evidente di disparità e di ingiustizia.

Estendere l’articolo 18 vuol dire rendere effettive la nostra Costituzione e l’articolo 30 della Carta europea dei diritti fondamentali su una questione che tocca dignità, sicurezza sul posto di lavoro e libertà dei lavoratori.

La libertà incontrollata di licenziamento ha ricadute sostanziali su diritti fondamentali quali la libertà di pensiero, di espressione, di adesione ai partiti politici, a formazioni sindacali, su ogni altra forma di tutela e su ogni altro diritto di fonte contrattuale e legale, poiché rende il lavoratore totalmente indifeso di fronte all’arbitrio e inoltre impoverisce il suo contributo alla qualità del lavoro condizionando anche la qualità dell’impresa.

Con questo spirito costituiamo oggi il Comitato per il SI’ al referendum sull’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori della zona sud-ovest della Provincia di Milano (corsichese), con l’obiettivo di allargare la partecipazione e costruire momenti di confronto aperto a tutti i soggetti politici e sociali.

Lanciamo quindi un appello che parte da chi ha sostenuto nei luoghi di lavoro e sul territorio la raccolta di firme e che si rivolge ora alle forze sociali e politiche mobilitate per la difesa e l’estensione dei diritti nel mondo del lavoro e nella società, alle associazioni, alle lavoratrici e ai lavoratori, alle personalità della cultura, agli operatori della giustizia, ai cittadini attenti all’esigenza di costruire rapporti sociali fondati sulla giustizia e non sull’arbitrio.

Con il referendum poniamo una questione di merito: la battaglia per il SI’ è una battaglia per la giustizia, per la civiltà. In merito a questo chiediamo un giudizio.

Il Comitato sarà perciò l’occasione e il luogo per un confronto generale aperto, con tutti e tra tutti, senza barriere ideologiche, senza steccati di schieramento, senza logiche di primato: occasione vera per far crescere e diffondere nel nostro Paese una cultura di giustizia sociale.